Nonostante le recenti notizie su un possibile stop alle sue attività, l’azienda italiana TECNIMONT, parte del gruppo MAIRE, conferma che i suoi progetti in Kazakistan procedono senza alcuna interruzione. A chiarirlo è la stessa società in un comunicato ufficiale, diffuso dopo la decisione di un tribunale russo che ha riacceso l’attenzione sulla disputa legale con EuroChem NW2.

La controversia con EuroChem

La vicenda nasce dai contratti “K2”, volti alla realizzazione di importanti impianti industriali.

Nel 2022, MAIRE TECNIMONT aveva sospeso temporaneamente alcune attività a causa delle sanzioni internazionali contro la Russia. In seguito, EuroChem NW2 ha deciso di risolvere unilateralmente i contratti, spingendo MAIRE TECNIMONT ad avviare un procedimento arbitrale internazionale e a chiedere un risarcimento superiore a 700 milioni di euro.

A complicare il quadro, negli ultimi giorni è arrivata la notizia che un tribunale russo aveva parzialmente accolto una richiesta di una controllata di EuroChem contro la società italiana.

“La decisione russa non ha effetto sui nostri progetti”

Nel suo comunicato, TECNIMONT precisa che la sentenza del tribunale arbitrale russo non incide in alcun modo sui progetti in corso in Kazakistan, perché le decisioni dei tribunali russi non possono essere eseguite al di fuori della Russia, in base alla Convenzione di New York del 1958, riconosciuta da oltre 170 Paesi, tra cui quelli della CSI e dei BRICS. Inoltre, il tribunale arbitrale internazionale ha già emesso un provvedimento che vieta a EuroChem di continuare procedimenti paralleli in Russia che violino gli accordi contrattuali.

Progetti miliardari in Kazakistan

TECNIMONT è attualmente impegnata in due grandi progetti nel Paese centroasiatico:

  • la costruzione del complesso di separazione del gas di Tengiz;
  • un impianto di produzione di polietilene del valore complessivo di oltre 10 miliardi di dollari.

Entrambe le iniziative, conferma l’azienda, stanno proseguendo regolarmente.


Fonti