Il valore della presenza locale nella diplomazia culturale: la missione di Edoardo Crisafulli nel cuore del Kazakistan
Il direttore dell’IIC di Almaty racconta la strategia culturale italiana in Asia Centrale: musica, teatro, arte e design come strumenti di dialogo tra culture, tra Made in Italy e identità kazaka.
In un’epoca in cui la diplomazia culturale gioca un ruolo sempre più strategico nelle relazioni internazionali, l’Istituto Italiano di Cultura (IIC) ad Almaty si conferma come presidio attivo di promozione integrata. Ufficio culturale dell’Ambasciata d’Italia in Kazakistan, l’Istituto opera con fondi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e, sotto la guida di Edoardo Crisafulli, si impegna nel cuore del Paese per costruire ponti tra la cultura italiana e quella centroasiatica.
«Lavoriamo per creare legami profondi e duraturi – spiega Crisafulli – usando la cultura come leva di conoscenza reciproca, ma anche di sviluppo economico e sociale. L’Italia ha molto da offrire, ma anche molto da scoprire qui.»
Un avamposto nel centro culturale del Paese
Situato nel centro storico di Almaty, l’Istituto Italiano di Cultura gode di una posizione strategica, circondato da musei, teatri e accademie. Questo permette un accesso diretto a un pubblico ampio e diversificato, con cui l’Istituto dialoga attraverso una proposta culturale varia, inclusiva e di qualità.
«Almaty è la capitale culturale del Kazakistan – racconta Crisafulli – e il nostro compito è far emergere le affinità tra due mondi che sembrano lontani, ma che condividono sensibilità artistiche, storiche e umane.»
Arti performative, musica e teatro: il linguaggio universale della scena
Uno dei punti di forza dell’Istituto è la promozione delle arti performative come veicolo di emozione e conoscenza. Spicca tra i progetti in corso lo spettacolo in programma per il 2026, a cura di Paolo Stratta del Teatro Artichoke, che unirà opera lirica, circo contemporaneo e Puccini in una produzione originale, simbolo della creatività italiana.
Tra le iniziative recenti, da segnalare anche il concerto della cantante jazz napoletana Simona De Rosa, che ha emozionato il pubblico di Almaty, e lo spettacolo teatrale dedicato a Dante, portato in scena al Teatro Artiscev in tre lingue: italiano, russo e kazako. Un’opera intensa che ha visto protagonista l’attore Ricordi nel ruolo di narratore, con la sua interpretazione del Cantico di Ulisse.
Design e arte contemporanea: l’Italia come modello culturale ed economico
Il dialogo tra cultura e industria trova spazio nello “Spazio D”, l’area dell’Istituto dedicata al design industriale, alle esposizioni e alle masterclass. Un luogo in cui la creatività si fa strumento di promozione del Made in Italy, in sinergia con le eccellenze produttive italiane.
In parallelo, mostre d’arte contemporanea valorizzano la bilateralità, coinvolgendo artisti kazaki e italiani in progetti condivisi. «Crediamo in una cultura che non sia solo rappresentazione, ma anche co-creazione – sottolinea Crisafulli – per questo puntiamo su format partecipativi e multidisciplinari.»
Libri, traduzioni e letteratura: costruire ponti di parole
Grande attenzione viene riservata anche al settore editoriale, con progetti che spaziano dalla letteratura per l’infanzia alle grandi opere classiche. È in fase di uscita la traduzione kazaka del Cantico delle Creature, accompagnata da saggi, poesie e fotografie di Sarra Yessenbay, in un allestimento che sarà anche una mostra.
Tra i progetti più ambiziosi, la prima traduzione kazaka de Il Milione di Marco Polo in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari, e quella di Pinocchio, simbolo universale della cultura italiana. Intanto, i libri di Geronimo Stilton sono già in traduzione, grazie a una squadra mista di traduttori kazaki e italiani.
Lingua italiana, turismo e gastronomia: cultura come esperienza
L’Istituto lavora attivamente alla diffusione della lingua italiana, non solo attraverso corsi tradizionali, ma anche attraverso iniziative originali come il progetto “Italiano e Caffè”, che unisce lezioni su arte e cucina a momenti conviviali.
Un altro progetto pilota, sviluppato in collaborazione con la compagnia Neos e con il network ACIK, è il primo corso per guide turistiche in lingua italiana, un’iniziativa che valorizza sia la formazione professionale che il turismo culturale.
Inoltre, la Settimana della Lingua Italiana, prevista per fine ottobre, coinvolgerà università e scuole con seminari, eventi e laboratori, con l’obiettivo ambizioso di reintrodurre l’italiano nei curricula scolastici kazaki.
Cinema, moda e memoria: nuovi linguaggi per nuove generazioni
L’anniversario di Marcello Mastroianni è stato l’occasione per una mostra sul cinema italiano, parte della più ampia strategia di promozione dell’audiovisivo. La moda italiana, sempre molto apprezzata in Kazakistan, ha ispirato invece un’iniziativa simbolica: la realizzazione di una stele in granito dedicata a Marco Polo, in collaborazione con Graniti Fiandre.
«Non è solo una scultura – afferma Crisafulli – ma un segno tangibile della presenza italiana, che unisce storia, design e visione.»
Sotto la guida di Edoardo Crisafulli, l’Istituto Italiano di Cultura ad Almaty sta tracciando una rotta chiara: fare della cultura un volano per l’incontro tra popoli, un laboratorio di idee, un motore di sviluppo.
In un Kazakistan in piena evoluzione, l’Istituto non è solo un centro culturale, ma un presidio di diplomazia culturale, capace di creare connessioni profonde tra Italia e Asia Centrale. Una visione di lungo termine, che integra patrimonio e innovazione, memoria e futuro, in nome di un’Italia aperta, creativa e dialogante.
L’Istituto Italiano di Cultura di Almaty e il network ACIK desiderano esprimere un sincero ringraziamento all’Ambasciatore d’Italia in Kazakistan, Antonello De Riu, per il suo costante sostegno e la fiducia dimostrata. È anche grazie alla sua visione e al supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale che possiamo portare avanti, con rinnovato slancio, una strategia culturale innovativa, inclusiva e profondamente radicata nel territorio.